Denominazione

  • La festa di San Biagio (nella sua forma ufficiale.
  • La festa di San Biase o pellegrinaggio a cavallo di San Biagio (nella sua forma consuetudinaria locale).

Geolocalizzazione

San Martino in Pensilis (CB)

Percorso

La festa di San Biagio e il pellegrinaggio a cavallo in suo onore ha inizio al mattino del 3 febbraio dalla Chiesa Madre di San Pietro Apostolo, sul cui sagrato si radunano i cavalieri per ricevere la benedizione del mattino, passando per l’Arco di Porta San Martino, lo stesso che segna il traguardo della Carrese in onore del patrono San Leo. Subito dopo ci si dirige al fondo Tanasso, in Contrada San Biase…

Descrizione

Il pellegrinaggio a cavallo in onore del Martire San Biagio ha inizio alle prime luci del mattino del 3 febbraio.

Lo scalpitio dei cavalli e il suono di un tamburello destano la comunità di San Martino in Pensilis:

tre cavalieri in sella ai propri cavalli, ornati con i colori sociali del carro che si è aggiudicato la vittoria dell’ultima Carrese disputata nell’anno precedente, percorrono le strade principali del paese e richiamano a sé gli altri cavalieri suonando un tamburello.

Di lì i tre cavalieri, insieme a quelli che sopraggiungono in un secondo momento, si dirigono verso il sagrato della Chiesa Madre di San Pietro Apostolo passando per l’Arco di Porta San Martino, che nel cerimoniale competitivo della Carrese di San Leo sancisce la vittoria al termine della competizione agonistica.

Ricevuta la benedizione impartita dal parroco, il sacerdote consegna una croce ad uno dei tre cavalieri che aprono il corteo devozionale; la croce viene passata da un cavaliere all’altro per essere baciata in segno di adorazione.

Di qui il pellegrinaggio parte alla volta del fondo della famiglia Tanassi, in Contrada San Biase.

La tradizione locale vuole che in questo fondo sorgesse una chiesa e una quercia secolare. Oggi al posto della chiesa vi è un’antica pietra posta nelle immediate vicinanze della quercia, dove si trova anche una lapide commemorativa.

Qui i cavalieri, come atto di affidamento a San Biagio, effettuano il rito dei tre giri: in sella ai loro cavalli, girano per tre volte intorno alla quercia pregando e intonando le litanie.

Non lontano dai cavalieri, gli altri partecipanti al pellegrinaggio rinnovano un momento conviviale: acceso un fuoco, consumano le pietanze preparate dalle donne (rustici, panini farciti e carne alla brace).

Verso mezzogiorno, il corteo dei cavalieri – a questo punto sempre più numerosi – risale in paese: giungono al galoppo fino alla località detta “la Croce”, dove è posta una croce all’ingresso del centro abitato; a quel punto percorrono tutta Via Marina, che conduce in piazza. Segue il giro conclusivo del pellegrinaggio, che i cavalieri compiono intorno alla Chiesa di San Pietro Apostolo, per poi ricevere la benedizione del parroco che ha atteso, insieme al resto della comunità, il loro ritorno.

Spesso all’arrivo in piazza il lungo corteo è anticipato da birocci e carrozzelle trainati da cavalli di piccole dimensioni, sui quali in genere vi sono i bambini o coloro che non montano in sella.

Nel pomeriggio la festa di San Biagio prosegue con la messa solenne nella Chiesa Madre.

Al termine della funzione liturgica avviene il rito della benedizione della gola: il parroco, incrociando due candele, le avvicina alla gola dei fedeli invocando l’intercessione e la protezione del Santo.

Secondo la tradizione, infatti, San Biagio – vescovo e martire armeno di Sebaste – è il santo protettore della gola.

Notizie aggiuntive

A San Martino in Pensilis ci si prepara alla festa in onore di San Biagio già dal giorno prima, il 2 febbraio, con i riti della Candelora, ricorrenza che per i cristiani celebra la Presentazione di Gesù al Tempio.

La festività cristiana della Candelora nell’area basso-molisana e soprattutto nella realtà contadina è spesso associata anche a proverbi, nei quali con riferimento alle condizioni metereologiche del periodo non manca l’accostamento all’occorrenza festiva di San Biagio, il cui culto si rinnova in un arco temporale per cui l’instabilità del clima – a metà fra l’inverno e la primavera – non consente di fare previsioni certe. A San Martino in Pensilis, ad esempio, si è soliti dire: “a Candelore viérne è sciut for, rsponne San Biase: viérn ancor trasce”.

In occasione della Candelora i sammartinesi, alla vigilia del pellegrinaggio a cavallo, si ritrovano per consumare una sorta di convito: si mangia, si beve e si canta…

Cronologia

Il pellegrinaggio in onore di San Biagio, dalle Memorie del Vescovo Tria, con ogni probabilità pare sia ancora più antico del culto per patrono San Leo, e anch’esso è retaggio della presenza benedettina nella Diocesi di Larino. I monaci avrebbero assimilato il culto del Santo Martire Biagio in terra balcanica, per poi diffonderlo nell’area dove oggi è ubicato il comune di San Martino in Pensilis.

La festa di San Biagio si svolge, ogni anno, il 3 febbraio.

Ulteriori informazioni

La festa di San Biagio e il pellegrinaggio a cavallo in suo onore aprono la stagione della Carrese di San Leo (patrono di San Martino in Pensilis), infatti, nelle settimane seguenti avranno inizio gli allenamenti  che precedono la corsa dei carri che si disputerà il 30 di aprile.

La festa di San Biagio e il pellegrinaggio a cavallo non si sono svolti nel biennio 2021-2022 a causa della pandemia da Covid-19.

La comunità sammartinese tutta riconosce la festa di San Biagio come parte del suo patrimonio immateriale.

Non è un caso, infatti, che la comunità di pratica sia la stessa che, in buona sostanza, costituisce le tre associazioni carristiche del paese: molti degli aderenti al pellegrinaggio sono cavalieri e carrieri parte attiva durante la corsa dei carri.

Le donne in genere attendono l’arrivo dei cavalieri in paese; altre, invece, collaborando con gli uomini dediti all’organizzazione del momento conviviale, partecipano alla preparazione del cibo che viene consumato al mattino del 3 febbraio quando i cavalieri giungono al Fondo Tanassi in Contrada San Biase per il rito dei tre giri intorno alla quercia e alla pietra.

Non mancano le donne, spesso ragazze, che montano a cavallo a fianco dei propri padri, fratelli e compagni. 

I bambini e gli anziani che non attendono in paese, così come coloro che non montano a cavallo, partecipano al pellegrinaggio salendo su birocci e carrozzelle trainati da cavalli più mansueti e di piccoli dimensioni, in genere pilotati da chi con gli animali ha più dimestichezza. 

Il numero dei cavalieri partecipanti al pellegrinaggio di San Biagio è variabile, alcune edizioni della festa contano le 100/150 presenze: infatti, negli ultimi dieci anni con il proliferare delle associazioni equestri e dei circoli ippici nati sul territorio, la Festa di San Biagio è diventata un appuntamento, talvolta irrinunciabile, per gli amanti delle passeggiate a cavallo del Basso Molise.

Oltre ai sammartinesi, vi partecipano cavalieri – o più semplicemente amatori dei cavalli e delle tradizioni locali, provenienti da Ururi e Portocannone, che con San Martino condividono il cerimoniale competitivo delle Carresi, e da tutti gli altri comuni limitrofi, dalla collina alla costa.

La festa di San Biagio si trasmette in modo informale da padre in figlio, come accade per la Carrese in onore del patrono, San Leo.

Sono i padri ad avvicinare figli e nipoti al cerimoniale: si incomincia, talvolta, con l’acquisto di un cavallo ma prima di ogni cosa è fondamentale che i giovani imparino sin da piccoli a familiarizzare con l’animale, quasi a diventare esso stesso parte del nucleo famigliare.

Difficile trovare un sammartinese che non sappia andare a cavallo o che almeno una volta nell’arco della propria esistenza non vi abbia avuto a che fare.

Una volta che si impara ad andare a cavallo, la pratica migliora con le passeggiate, che talvolta prevedono uscite di gruppo nell’agro circostante.

Non è raro durante il pellegrinaggio di San Biagio – soprattutto quando il corteo dei cavalieri è ormai risalito in paese per la benedizione – vedere i padri scendere dai propri cavalli per consentire ai figlioletti di salirvi; le modalità di trasmissione dell’elemento passano anche da questi gesti, in quanto vi è un avvicinamento al culto e alla tradizione già dalla tenera età.

Fra la comunità sammartinese  a salvaguardare il pellegrinaggio a cavallo di San Biagio è stata, senza dubbio,  la famiglia Del Pinto: si deve, infatti, a Costanzo Del Pinto – il cavaliere a cui il parroco al mattino del 3 febbraio durante la benedizione mattutina affida simbolicamente la croce – il merito di aver rinvigorito la tradizione del culto a San Biagio e del pellegrinaggio ad esso connesso.

Notevole  il contributo teso alla valorizzazione del pellegrinaggio apportato dalla Fondazione San Leo e dalla parrocchia: difatti, con l’organizzazione di convegni e incontri pubblici, professionisti e storici del territorio si adoperano alla condivisione di contenuti in merito alla valenza culturale del patrimonio festivo di San Martino in Pensilis, caratterizzato evidentemente anche dal culto di San Biagio.

Ad oggi non vi sono particolari aspetti di rischio relativi alla festa di San Biagio e al pellegrinaggio in suo onore. I giovani partecipano attivamente e con entusiasmo al cerimoniale.

Soggetti coinvolti

Contatti: tel. 0875 604243
comune@comune.sanmartinoinpensilis.cb.it
Parrocchia Chiesa Madre – San Pietro Apostolo Vicolo San Pietro, n.1 -86046, San Martino in Pensilis (Cb)
Contatti: tel. 0875 604914
Fondazione San Leo, Casa Comunale /via Croce n.1 – 86046, San Martino in Pensilis (Cb)

Pro Loco “La Gallicciola”- San Martino in Pensilis Via Croce, n.34 – 86046, San Martino in Pensilis (Cb)
Contatti: tel. 331 7950322 prolocolagallicciola@gmail.com

Elementi strutturali

  • Benedizione mattutina dei cavalieri

  • Pellegrinaggio a cavallo

  • Tappa in Contrada San Biase

  • Tre giri intorno alla quercia di San Biagio

  • Benedizione a conclusione del pellegrinaggio

  • Benedizione della gola

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  • Riti e Pratiche Sociali

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  • Festa-Cerimonia

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Tria G.A., Memorie Storiche, Civili ed Ecclesiastiche Città, e Diocesi di Larino., Roma 1744 (Rist. An 1989)

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