Denominazione
Geolocalizzazione
Larino (CB)
Percorso
Il percorso processionale della festa in onore di San Pardo prevede il 25 maggio un giro che dalla Cattedrale (Piazza Duomo) giunge fino al cimitero e da lì rientra alla Cattedrale nella notte, passando per le strette vie del borgo antico di Larino. In particolare – in questo come nei successivi percorsi processionali del 26 e 27 maggio – risulta particolarmente importante il passaggio dei carri per Via Seminario, reso delicato dalla strettezza delle vie e degli angoli, per poi risalire attraverso Via Leone…
Descrizione
La Carrese di San Pardo è un cerimoniale che prevede un sistema processionale caratterizzato dalla sfilata di carri trainati da bovini che i devoti larinesi allestiscono in onore del Santo Patrono, San Pardo.
Il 25 maggio le statue dei Santi del paese vengono portate in Cattedrale, dove è custodito il busto di San Pardo. Dal novero delle icone dei Santi manca San Primiano, compatrono del paese, il quale sarà prelevato dal cimitero con un ulteriore e più articolato cerimoniale. Nel pomeriggio del 25 maggio, infatti, i carri – a partire da quello più recente in ordine di costituzione – si avviano in processione dal centro storico verso il cimitero dove, all’interno della Cappella qui ubicata, si trova la statua di San Primiano che verrà presa ormai nella serata e collocata sull’ultimo dei carri in corteo, il n.1 che è il carro più antico. Il prelievo dell’icona di San Primiano avviene ad opera di un gruppo abbastanza ristretto di persone e di carri (solamente i primi dieci), che sono accolti nella Piazzetta antistante il cimitero, mentre il piccolo corteo va a prelevare, in una cerimonia intima e partecipata, la statua di San Primiano che verrà successivamente collocata nel carro n.1 per essere riaccompagnata in Cattedrale. Nel frattempo il resto dei carri, giunti in prossimità del cimitero danno luogo a una breve sosta di ristoro, consumando un pasto freddo, bevendo qualcosa e festeggiando l’inizio della festa. Quando i primi carri arrivano nella Piazzetta del Cimitero, gli ultimi si riavviano in processione verso il centro storico, seguiti dai carri più antichi e dal primo, dove si trova, per l’appunto, l’icona del Santo. Il corteo è accompagnato da luci e fiaccole, dal canto dell’Inno di San Primiano e da quello della laudata di San Pardo oltre che dal continuo scampanio delle campane della Cattedrale e dal suono dei campanacci appesi al collo dei bovini. Il Parroco della Cattedrale attende i carri dinanzi al sagrato e li annuncia, uno ad uno.
Il 26 maggio viene ricordato l’arrivo in città delle reliquie e la proclamazione di San Pardo come patrono principale di Larino. In questa giornata si terrà la sfilata di tutti i Santi di genere maschile per le vie del borgo, solo in particolari occasioni vengono fatte uscire tutte le icone, anche quelle femminili (negli anni giubilari, ad esempio). Si notano dai balconi del centro storico coperte tradizionali e stendardi raffiguranti San Pardo che sventolano in segno di devozione; in alcuni momenti, al passaggio del santo vengono gettati dei petali di rose sul busto e sull’urna delle reliquie.
La processione del 26 maggio si svolge nella mattinata e si conclude nel primo pomeriggio quando, dopo aver sistemato animali e carri, le famiglie si ritrovano in casa per consumare il pranzo festivo.
Il 27 maggio coincide con la fase conclusiva della festa, che consiste nel riportare la statua di San Primiano nella sua dimora abituale, partendo dal centro storico. Una volta riportato il compatrono nella sua Cappella “in compagnia” del patrono San Pardo, le famiglie fanno una sosta durante la quale si tiene “la scampagnata”: un pasto all’aperto che viene definito da tutti come un momento di convivialità caratterizzato dall’abbondanza di piatti e bevande.
Terminata la sosta, l’icona di San Pardo viene posta nuovamente sul carro n.1 e il corteo processionale riparte alla volta del centro storico, per riportare il busto di San Pardo in centro, lì dove “riaccompagnerà” tutti i Santi nelle proprie chiese, per poi rientrare esso stesso in Cattedrale in mezzo a una grande folla in festa che lo ammira e lo accoglie.
Notizie aggiuntive
I carri che sfilano possono essere trainati da buoi o mucche, da vitelli o pecore, o essere molto piccoli e trascinati a mano da bambini, ma avere comunque il numero progressivo di carro ufficialmente partecipante alla Carrese di San Pardo. L’intestazione del carro è solitamente familiare (carri uninominali), ma a volte però essere anche a società di due o più persone, in genere parenti o amici (carri plurinominali).
I carri possono essere di due tipi: i carri tradizionali detti anche “a cupola”, poiché presentano la tipica cupola coperta su tutta la superficie da uno strato uniforme di fiori e dotate di tre “craste” (vasi) disposte in sequenza sulla sua sommità. Ai quattro angoli si trovano anche quattro strutture in carta crespa a forma di pigna, “i pignuol”; anteriormente e posteriormente l’ingresso della cupola è coperto da tendine ricamate e due bandierine ai lati dell’ingresso (su queste bandierine ci sono le iniziali che stanno per “W SAN PARDO”), e su questa tipologia di carro è collocato un ramo di ulivo, segno beneaugurale in vista dei raccolti e simbolo di ciò che da sempre ha sostenuto economicamente la città di Larino: l’agricoltura.
La seconda tipologia è quella dei “carri trionfali” con archi, colonne e cupole geometriche di dimensioni variabili in legno lavorato, ornati da tendine e da un numero di piccole lampadine a fronte di una modesta quantità di fiori. Ogni carro è caratterizzato da un numero progressivo che va ad identificare quelli di più antica formazione (numeri più bassi) e quelli più recenti (numeri più alti) fino ad arrivare all’ultimo, attualmente fissato al n.126. La famiglia Puchetti è detentrice del carro n.1…
Cronologia
La prima menzione della festa così come ci appare risale al 1744, nelle Memorie del Vescovo Tria, il quale fa riferimento alla presenza da lungo tempo di Carresi e processioni con gli animali nell’area della Diocesi di Larino. La forma attuale della festa è stata avviata presumibilmente dopo il 1842, quando a seguito di un incidente occorso a un giovane cavaliere, tal Pardo Bavota, si abbandonò la formula cerimoniale con la corsa in favore della sola espressione processionale. Dunque gli archivi parrocchiali fanno riferimento all’episodio del 1842, anno, non a caso, del millenario della traslazione delle sacre spoglie di San Pardo in città.
La festa in onore di San Pardo si svolge, ogni anno, il 25, 26 e 27 maggio con l’aggiunta della benedizione degli animali del 24 maggio presso la “Fonte di San Pardo” (da qualche anno a questa parte) e successivamente un più breve corteo processionale.
Ulteriori informazioni
Soggetti coinvolti
curia@termolilarino.it