Denominazione
Geolocalizzazione
Campobasso (CB)
Percorso
Piazzale della Chiesa di Sant’Antonio Abate
Descrizione
La Festa di Sant’Antonio Abate a Campobasso si svolge il 17 gennaio nel piazzale della chiesa dedicata al santo, nel centro storico della città. L’organizzazione della festa è curata dalla parrocchia di Sant’Antonio Abate, soprattutto grazie all’impegno attivo del Gruppo Scout Agesci Campobasso 5, e dal Comune di Campobasso.
Nelle settimane che precedono la festa si procede all’allestimento del grande falò, che dovrà restare acceso per tutta la giornata del 17 gennaio; il Gruppo Scout, con la partecipazione di altri volontari, provvede alla raccolta di una grande quantità di legname, che in parte viene messo a disposizione dall’amministrazione comunale (si tratta principalmente di alberi tagliati per lavori di manutenzione) e in parte da cittadini che conservano durante l’anno la legna che poi sarà offerta per devozione al santo. La legna raccolta viene accatastata nei pressi della parrocchia. Il giorno precedente la festa, a partire dal mattino, gli scout accompagnati da altri cittadini procedono all’allestimento della catasta nel piazzale antistante la chiesa; terminata la preparazione, in serata il gruppo si riunisce vicino alla catasta e allestisce un piccolo fuoco su cui verrà preparata la cena.
La mattina del 17 gennaio alle 8:30 viene celebrata la prima messa della giornata, a seguito della quale il parroco procede alla benedizione del “pane di sant’Antonio”; i panini, offerti da un panificio del quartiere in segno di devozione al santo, verranno poi distribuiti anche durante le altre messe della giornata. A seguito della funzione religiosa il parroco si reca sul piazzale per benedire il fuoco, che viene acceso secondo misure di sicurezza, alla presenza dei Vigili del fuoco (sia l’accensione sia lo spegnimento, in serata, sono effettuati alla presenza dei Vigili del fuoco). L’accensione del fuoco, precedentemente curata da un anziano della parrocchia, oggi venuto a mancare, è ora affidata a Nicola Mastropaolo, cittadino residente nel quartiere, attivo nell’organizzazione della festa e curatore delle Maitunate, la rassegna canora che accompagna la serata.
Durante tutta la giornata un apposito gruppo di “volontari del fuoco” provvede alla cura e al mantenimento del fuoco, che deve ardere costantemente; la fiamma viene alimentata in maniera costante a partire dal primo pomeriggio.
A mezzogiorno il parroco procede alla benedizione degli animali: questa parte del cerimoniale, che fino a qualche decennio fa era caratterizzata dalla presenza degli animali d’allevamento, è oggi dedicata quasi esclusivamente agli animali da compagnia. Il parroco officia il rituale sul sagrato della chiesa, dove nel frattempo si sono disposti in cerchio uomini, donne e soprattutto bambini con i loro animali. Oltre a cani e gatti si registra la presenza di piccole gabbie con uccelli, conigli, criceti; permane comunque, all’interno della comunità Rom presente in maniera stanziale nel quartiere, l’uso di condurre nel piazzale i cavalli, alla cui cura e allevamento questa comunità è tradizionalmente legata, e gli asini.
Il pomeriggio intorno alle 17:00 per le strade del quartiere sfila la processione di Sant’Antonio; il percorso del corteo è abbastanza breve, e si limita a percorrere le strade limitrofe alla chiesa. La statua del santo è portata in processione dagli Scout. Terminata la processione ha luogo la messa solenne, celebrata ogni anno dall’arcivescovo e molto partecipata.
Dopo la messa solenne prende avvio la festa intorno al fuoco; in serata, mentre vengono distribuiti cibo e bevande, si organizza uno spettacolo di Maitunate molto partecipato, che si conclude prima della mezzanotte.
Col termine Maitunata si designano canti popolari di scherno, per lo più improvvisati, che descrivono, ironicamente, i costumi e le abitudini dei gruppi sociali, o prendono di mira personaggi in vista della città, politici, amministratori, notabili.
La serata è molto partecipata, e si svolge alla presenza delle autorità cittadine (sindaco, presidente della provincia, prefetto); si stima che circa duemila persone raggiungano il piazzale di Sant’Antonio in occasione della festa.
Notizie aggiuntive
Durante la mattinata del 17 gennaio i ragazzi del Gruppo Scout allestiscono i gazebo nel piazzale e preparano alcuni piatti storicamente legati alla festa: cavatelli con sugo di maiale, panini con salsicce arrosto, fave lesse; i cavatelli vengono ammassati a mano dagli Scout la sera del 16 gennaio. Le fave sono distribuite a partire dalla tarda mattinata del 17, mentre cavatelli e salsicce sono distribuite durante la serata; il ricavato servirà a finanziare le attività ordinarie della parrocchia durante l’anno.
Negli ultimi anni, proprio in occasione della festa, è stato attribuito il marchio DeCo (Denominazione Comunale) alla Salsiccia Abatina, una salsiccia schiacciata che la tradizione vuole legata a un abate della chiesa di Sant’Antonio Abate a inizio 900; recuperata da alcuni membri della Federazione Italiana Macellai attraverso lo studio di ricette tradizionali, probabilmente l’Abatina deve il suo nome alla sua particolare prelibatezza, che la renderebbe appunto “degna di un abate”…
Cronologia
La festa di Sant’Antonio Abate è uno dei cerimoniali più diffusi nella società agropastorale; le fonti orali raccolte sottolineano che la chiesa è situata nella parte più antica della città e, anche in relazione a questa collocazione, tendono ad attribuire ad una antica tradizione il culto locale del santo.
17 gennaio.
Nel 2021 e nel 2022 la festa è stata sospesa a causa dell’emergenza Covid.