Denominazione
Geolocalizzazione
Pietracatella(CB)
Percorso
Il paese di Pietracatella durante la notte di capodanno viene attraversato dalle diverse squadre che eseguono le Maitunate.
Descrizione
La Maitunata o Maitunat è una tradizione particolarmente sentita in molti paesi del Molise. Essa è una tradizione “collettiva” e partecipata, in cui giovani ed anziani del paese si organizzano in squadre capeggiate da un cantore, e suonano strumenti tipici della tradizione pastorale. Il cantore, accompagnato dai restanti membri della squadra, marcia di casa in casa per il paese, sciorinando canti augurali, propiziatori e satirici ai padroni di casa che a loro volta offrono cibi e bevande. Le Maitunate di Pietracatella hanno luogo tra la notte di capodanno e la giornata del primo gennaio e, come vuole la tradizione, si svolgono nel seguente modo: la notte di San Silvestro ogni squadra esce di casa per incontrarsi, orientativamente per le ore 20-21. Le squadre non seguono percorsi precostituiti, ma vagano per tutto il paese e per tutti i rioni (Giardino, Forgia, Fontanelle, Colle, Piazza, Castello), soffermandosi però frequentemente nella via principale (Via Nòv) dove sono presenti i luoghi di ristoro. Ad ogni sosta si procede con l’esibizione. Il cantore ha il compito di cantare lo stornello, che può variare a seconda dei soggetti al quale è diretto.
Orientativamente sono due le tipologie di canti. La prima rimanda ai canti di questua, testi propiziatori e augurali rivolti agli spettatori, la seconda è più omogenea e trae ispirazione dall’attualità del paese, presentando una tipologia di testo molto simile alla satira e volta al puro divertimento. Bersagli della satira sono spesso personaggi in vista del paese come parroci, politici e commercianti. É usanza iniziare e terminare l’esibizione con i canti augurali, mentre il punto di forza risultano essere i canti satirici, talvolta del tutto improvvisati dai cantori. Si è soliti aspettare la mezzanotte sul belvedere o punti ben in vista del paese.
Il primo gennaio, invece, è dedicato ad una manifestazione corale del paese. Con la costruzione di un apposito palco, ogni squadra procede a cantare maitunate preparate ad hoc che raccontano l’anno appena trascorso. Originariamente il punto di raduno prediletto da tutte le squadre era sito nei pressi della Chiesa di San Giovanni Battista. Ogni squadra presenta una composizione ben definita. In testa al gruppo si trova il mazziere (la mazza), colui che fa strada durante il percorso e porta il ritmo del canto. Seguono poi gli strumentisti che suonano gli strumenti tipici della tradizione (l’organetto, il tamburo, le tamburelle, le raganelle, le nove-martelli, i puntilli ed i bufù).
Il cantore infine è il capogruppo che guida la squadra, ed è coadiuvato dal “ripetitore” ed i restanti membri del gruppo che formano il coro e ripetono le ripetono le ultime due battute di ogni canto.
Vi sono altre due figure importanti, “l’acquaiolo” ovvero colui che porta l’acqua a coloro che suonano i bufù, e la “quartara”, in riferimento al recipiente dove vengono riposte le offerte per la squadra. Gli strumenti della tradizione che possono essere osservati durante la notte di capodanno sono i seguenti:
- U ‘bruzzusell (organetto abruzzese), notoriamente suonato da uno o più musicisti.
- U’ tamburr (tamburo) tipico strumento membrofono a percussione. Un tempo costruito in maniera artigianale cosi come le “mazzmarell”, le bacchette, che servono per mantenere il ritmo.
- A’ tamburell (la tamburella), ogni squadra ne ha due.
- A’ raganéll (raganella) è uno strumento idrofono a raschiamento, ed ogni squadra ne possiede due. La raganella è composta di un pezzo di legno (40×15 cm) intaccato, e di una mazza di legno liscia (40 cm) che il musicista sostiene con l’avambraccio. Lo strumento produce suono con lo sfregamento del pezzo intaccato sulla mazza liscia.
- A ‘novmartéll (novemartelli). Se ne hanno sempre due per ogni squadra. La struttura consiste di tre mazze (le mazze ai lati sono le uniche che si muovono), ciascuna delle quali è composta da tre pezzi di legno a forma di martello. Il suono viene prodotto facendo sbattere le mazze laterali su quella centrale.
- I Puntill (punteruoli) nascono come attrezzi di lavoro originariamente dei fabbri e ne sono sempre due per squadra.
- U’ Bufù (bufù) è un tamburo a frizione (dimensioni di 40×35 cm ma può variare). Lo strumento è composto da una tinozza di rame che funge da base, sopra alla quale viene stesa una pelle (attualmente si tende ad utilizzare pelli di capre vecchie, ma in passato si utilizzavano anche pelli di cane) fissata con uno spago sopra l’imboccatura della tinozza. Al centro del panno si colloca un bastone di canna legato ad esso tramite lavorazione della radice della canna unita ad una corda. Nelle maitunate di Pietracatella i bufù si suonano in piedi, e lo strumento è legato al collo dei musicisti. Il suono proviene dallo sfregamento della canna sulla pelle, inoltre per favorire la frizione i suonatori tendono a bagnarsi ripetutamente le mani che mantengono il bastone.
Nella scelta dell’abbigliamento, capita che alcune squadre si siano vestite in passato con abbigliamento di tipo militare. Questo aspetto è un forte rimando alla velata opposizione che si cela dietro le maitunate. Il più importante aspetto sociale che nasce dalle maitunate è proprio che tramite esse, almeno durante la notte di capodanno, storicamente fosse possibile criticare l’autorità ed augurare cambiamenti futuri, senza rischiare di incappare in sanzioni o atti punitivi da parte delle figure di potere. La preparazione dei testi varia a seconda della tipologia. Per i canti augurali è consuetudine attingere a materiali esistenti, mentre per i canti satirici la fonte di ispirazione maggiore risulta essere sempre l’osservazione diretta. Compito del cantore è poi quindi proporre i suoi testi alla squadra.
Esistono tre tipi di melodie nelle maitunate. La marcetta (marcètt) è una tipologia di musica di accompagnamento e si usa suonarla mentre il gruppo è in movimento. La strega (stréij) è una melodia di passaggio che unisce la marcetta alla maitunata vera. Ad oggi non si hanno fonti ben precise sull’origine di questo nome. La terza melodia è la vera e propria maitunata, che viene sciorinata dai cantori e dalle rispettive squadre ai soggetti ai quali è destinata.
Notizie aggiuntive
L’origine delle Maitunate a Pietracatella è molto incerta, nell’opera intitolata “Pietracatella” (1956) il colonnello Donato Di Vita fa riferimento agli “usi e costumi antichi e recenti” di Pietracatella asserendo essere molto simili a quelli di Riccia, paese confinante. Se si vuole tener fede a questa testimonianza, vi è quindi certezza che, così come per Riccia, anche a Pietracatella, sul finire del XIX secolo vi fosse usanza della pratica delle Maitunate la notte di San Silvestro. Si hanno poche testimonianze e fonti riguardanti gli anni delle guerre mondiali. Particolarmente documentato risulta invece essere il decennio che va dagli anni Ottanta all’inizio degli anni Novanta.
A causa della particolare connotazione satirica e talvolta polemica delle maitunate, vi sono stati in quegli anni tentativi da parte di alcuni amministratori di ostacolare l’esibizione delle squadre, e conseguenti tentativi di oscurantismo. In alcuni casi si è arrivato addirittura alla querela. Tutto questo ha portato ad anni bui nei quali le squadre si rifiutavano per protesta di cantare durante il raduno sul belvedere il primo gennaio…
Cronologia
Fonti scritte ed orali dimostrano che nella seconda metà del XIX secolo vi fosse già usanza di questa pratica.
La festività si svolge in due momenti distinti, la notte di capodanno ed il primo gennaio. Ha periodicità annuale.
Ulteriori informazioni
Soggetti coinvolti
Elementi strutturali
Tag
Ambiti UNESCO
Categoria del bene
Photo Gallery
I seguenti materiali fotografici sono inclusi nell’appendice fotografica della pubblicazione “La maitunata di Pietracatella”. Appunti su una tradizione popolare.” di Antonella Angiolillo, la quale ne ha gentilmente concesso l’utilizzo.