Denominazione

  • La pezza de casce (La forma di formaggio)

Geolocalizzazione

Vinchiaturo (CB)

Percorso

Il percorso parte da piazza Municipio proseguendo per Corso Umberto, Largo Dante, Via della Libertà e Fontana dei 4 Leoni, per poi risalire verso la Chiesa della Santa Croce (chiesa Madre) e Casale Iacampo (un casale baronale di proprietà della famiglia Perrella).

L’arrivo è posto in località Scasso, dove chi per primo depone la pezza di formaggio su di una pietra apposita, viene dichiarato vincitore.

Descrizione

La “pezza de casce” è un gioco tradizionale che si svolge durante il periodo di Carnevale a Vinchiaturo, un piccolo borgo a pochi chilometri da Campobasso. Un gruppo di volenterosi appassionati ha voluto riesumare questo gioco delle antiche tradizioni carnevalesche.

La competizione si tiene l’ultima domenica di carnevale, in genere metà/fine febbraio; viene disputata da due squadre composte da un numero illimitato di partecipanti, ma in genere il numero è di venti giocatori. La “pezza” è una forma di formaggio di circa trenta chili che viene fatta rotolare a turno dai partecipanti su di un percorso prestabilito: esso si snoda su salite e discese fino a ritornare davanti al castello di Vinchiaturo, meglio conosciuto come casa Iacampo; qui è posto l’arrivo, più precisamente su un’antica basola di pietra locale: il vincitore – sempre a forza di lanci – dovrà collocare la “pezza de casce” su di essa pronunciando la fatidica frase “A la `n `tutta!”, o meglio “E’ tutta qui!”.

In origine il gioco si disputava con una pezza di formaggio più piccola rispetto a quella in uso attualmente che ha un peso di circa 25-30 chilogrammi; la forma ricorda quella del grana.

Le regole della pratica non sono scritte, ma tramandate oralmente e sono le seguenti:

una volta che la “pezza” è stata lanciata dal giocatore verso un punto prestabilito dal caposquadra, essa dovrà essere ben visibile dal pubblico e dagli avversari; in caso contrario, viene proclamata “J’è ceca!”, o meglio “è cieca”, infatti non vedendosi, il tiro viene dichiarato nullo per la compagine a cui il tiratore appartiene. Per la squadra che si trova in posizione di svantaggio, è possibile usufruire delle “bòtte” (una sorta di carta jolly) che danno la possibilità di recuperare lo svantaggio accumulato durante il percorso. Tali tiri (“le bòtte”), vanno usufruiti solo dopo gli “scassi” della partenza, questi sono i passi carrai dei marciapiedi in pietra posti davanti all’asilo, come stabilito dalle antiche regole tramandate dai vecchi giocatori.

Al calar del sole, il gruppo si fa sempre più rumoroso ed impaziente di arrivare al traguardo, dove la “pezza” sarà deposta sulla pietra antica dai vincitori, recitando la stentorea frase di rito “A la `n `tutta!” per poi essere gustata e divisa tra gli stanchi ma felici vincitori.

Notizie aggiuntive

Il percorso presenta tratti in salita ed altri in discesa ed è obbligatorio attraversare, a circa metà gara, un vicolo tortuoso che impegna i partecipanti a lanci di particolare abilità; ne consegue che la gara venga vissuta con grande fervore, non solo dai concorrenti ma anche da tutti coloro che assistono, sostenendo rumorosamente le squadre.

Un aspetto importante del gioco sono le urla e le frasi tipiche dei partecipanti e del numeroso pubblico di appassionati: “Luàteve ca’ passa le casce!” (“toglietevi che passa il formaggio”) e poi ancora contestazioni scherzose con duetti ciarlieri, tramati ad arte, per rendere più piccante il gioco.

Non mancano tirate di casacca e pacche rumorose effettuate dai veterani, accompagnate da parole pesanti e minacciose appartenenti all’antico canovaccio della tradizione carnevalesca vinchiaturese…

Cronologia

La tradizione ha più di cinquant’ anni.

Ultima domenica di Carnevale.

Ulteriori informazioni

Il vincitore che depone la pezza di formaggio deve gridare a gran voce: “a la ndutta”, che significa “è tutta qui!”

In passato si giocava con pezze di formaggio paesano -prodotte dai contadini vinchiaturesi- più piccole e tenere, rispetto a quelle industriali oggi utilizzate.

Gli spigoli della pezza paesana, sin dai primi lanci, cominciavano a sbriciolarsi aggiungendo al tifo della gara, ulteriore confusione. I ragazzi infatti a frotte, si tuffavano anche sulla più piccola mollica di formaggio sbriciolato. 

Tutto questo non avviene da quando si gioca con la pezza industriale che è molto più pesante, dura, ma anche più costosa, ma la cui forma regolare offre una maggiore prevedibilità nei rotolamenti.

A circa quaranta chilometri da Vinchiaturo, nel comune di Pontelandolfo in provincia di Benevento, si svolge -sempre nel periodo di Carnevale- un gioco molto simile: il Torneo della Ruzzola del Formaggio che ha origini antichissime e probabilmente fu portata in paese dalle popolazioni della Ciociaria che vi si insediarono intorno al 1300 per sfuggire ad una violenta pestilenza. Il gioco viene tutt’ora praticato dai cittadini che si dividono in due squadre e si contendono la vittoria lanciando grosse forme di formaggio lungo le strade del paese.

Il percorso attraversa tutto il centro di Pontelandolfo e viene vinto da chi riesce ad ultimare il percorso con un minor numero di lanci.

La comunità di Vinchiaturo riconosce questa pratica come parte del patrimonio immateriale; nel gioco si procede partendo dalla propria comitiva e dal gruppo di amicizie, si crea così una sana competizione tra gli abitanti. E’ importante sottolineare che l’evento viene vissuto per puro divertimento, creando un momento di allegria e festa, tipico del periodo di Carnevale.

La pratica viene trasmessa di generazione in generazione in forma orale.

La misura di salvaguardia e valorizzazione della pratica attiene alla decisione di estendere questo gioco anche ai bambini. La Pro Loco ha infatti deciso di coinvolgere nella pratica i più piccoli, in modo da far appassionare le nuove generazioni e tramandarlo alle successive.

Il rischio è che malgrado il coinvolgimento dei bambini questa pratica si perda e non venga assicurata la continuità nel tempo.

Le squadre maschili iniziano a condividere l’evento già dalle prime ore del mattino, consumando per colazione prodotti tipici locali.

Soggetti coinvolti

Pro Loco di Vinchiaturo
Comune di Vinchiaturo

Elementi strutturali

  • Raduno di tifosi

  • Esibizione musicale

  • Consumo di cibo e bevande

Tag

Ambiti UNESCO

  • Riti e Pratiche Sociali

  • Saperi e Tecniche Artigianali

Categoria del bene

  • Musica-Canti

  • Gioco

  • Saperi-Tecniche

Photo Gallery

Spensieri E., Itinerari del Molise vol.1, Napoli, Enne,1978.

 

Spensieri E., Vinchiaturo, Napoli, Enne, 1980.

Spensieri E., Ritorno a casa, Ripalimosani, Arti grafiche La Regione, 1989

Antonella Golino